La blockchain a supporto dell’ambiente & riciclaggio

nuove politiche e meccanismi per il riciclaggio nelle smart cities e nello smart world

Al momento unicamente i Paesi sviluppati hanno sviluppato delle politiche di riciclaggio, mentre il resto del mondo ha purtroppo sistemi inadeguati . . .

I rifiuti e l’inquinamento ambientale

Ogni anno vengono immessi sul mercato 3,5 trilioni di prodotti in materie plastiche, che contribuiscono all’inquinamento ambientale: infatti, quasi 2,2 miliardi di tonnellate di materia plastica finisce nei fiumi e nei mari del mondo! Si pensi inoltre che il 90,5% della plastica prodotta non è mai stata riciclata, e si calcola che entro il 2050 il mondo avrà circa 12 miliardi di tonnellate di rifiuti plastici.

Senza una chiara visibilità e tracciabilità sulla produzione delle materie plastiche e del loro riciclaggio è e sarà impossibile controllare l’inquinamento non solo su scala internazionale, ma anche semplicemente su scala locale. Sono quindi necessarie politiche e procedure di tracciabilità e responsabilizzazione, per creare consapevolezza nella popolazione, sia della situazione che dei progressi fatti.

In un contesto in cui la gestione dei rifiuti ha raggiunto situazioni critiche, le nuove tecnologie devono essere sfruttate per creare un cambiamento.

La blockchain è emersa come soluzione per tracciare e rendere immutabili e non falsificabili i dati e per far rispettare le politiche, monitorare i fondi e le donazioni, fornendo un sistema di ricompense efficiente e trasparente.

Nei prossimi paragrafi illustrerò alcune delle iniziative più significative in questo ambito.

Premiare il riciclaggio

Annualmente a livello globale vengono prodotti 1,3 miliardi di tonnellate di rifiuti, ed è prevedibile che continuino ad aumentare.

Sfortunatamente, al momento unicamente i Paesi sviluppati hanno sviluppato delle politiche di riciclaggio, mentre il resto del mondo ha purtroppo sistemi inadeguati, oppure sceglie la strada dell’indifferenza o dell’inedia, evitando di prendere decisioni in tale direzione.
Al fine di incentivare il riciclaggio attraverso la blockchain si possono sviluppare modelli e iniziative che attraverso il tracciamento del riciclato premiano i partecipanti, dando quindi un valore tangibile alla materia plastica e/o all’attività di riciclaggio.

La capacità di implementare queste iniziative, soprattutto in Paesi con profonde disuguaglianze socioeconomiche, potrebbe offrire un forte incentivo a riciclare i rifiuti attraverso un mezzo di reddito affidabile e facilmente accessibile.

Tuttavia, non bisogna mai abbassare la guardia: l’ambiente (come tante altre iniziative senza scopo di lucro) viene spesso utilizzato come terreno per le truffe, perpetrate spesso utilizzando i fondi in modo illecito. La blockchain garantisce la trasparenza ai donatori, attraverso un corretto utilizzo dei fondi.

Alcuni esempi di progetti

Alcuni esempi tangibili di questi progetti sono:

Agora Tech Lab:

mira ad aiutare le città, a creare quadri di gestione partecipativa dei rifiuti. Utilizzando la nostra tecnologia all’avanguardia, gli abitanti delle città possono essere facilmente compensati per il loro contributo alla società in cambio di un gettone locale che può essere scambiato con servizi governativi;

Plastic Bank:

un’azienda che incentiva il riciclaggio e la raccolta della plastica attraverso la blockchain, incentivandola dando ai partecipanti PlasticBank Digital Tokens;

Litterati:

un’applicazione che permette all’utente di condividere immagini geolocalizzate dei rifiuti. Inoltre, tramite un’etichettatura che descriva che tipo di rifiuti sono, il loro sistema di intelligenza artificiale continua a essere implementato. Anche se non esiste un sistema di ricompensa, gli utenti possono invitare o sfidare gli altri. È un modo interattivo per motivare la collaborazione e aiutare a mantenere pulito il quartiere, la strada, la scuola o la città. Secondo quanto riferito, l’uso dell’app ha fatto sì che le istituzioni pubbliche passino dalla plastica agli imballaggi di carta;

Empower:

una start-up norvegese che utilizza un sistema basato sulla blockchain per dare un valore ai rifiuti di plastica. Si propone di tracciare e fare inventari digitali per garantire che la maggior parte di essi venga riutilizzata o riciclata. Attraverso punti di raccolta in tutto il mondo, vengono dati premi finanziari in cambio di un deposito di plastica, che viene poi registrato digitalmente. Attualmente sono disponibili in 15 Paesi;

GiveTrack:

si sforza di offrire un reporting trasparente e in tempo reale sui numeri e gli obiettivi della raccolta fondi. Creato nel 2015, GiveTrack è il progetto di punta di BitGive: la sua missione è quella di sfruttare la tecnologia blockchain per rivoluzionare la filantropia;

Circularise:

una start-up olandese che monitora il riciclaggio, in un settore che va oltre le donazioni, ma che richiede comunque responsabilità. I suoi creatori hanno creato una soluzione a catena di blocco che fornisce un prezzo accurato per il materiale riciclato e indica il numero di volte in cui un prodotto è stato sottoposto al processo di riciclaggio in precedenza. Per esempio, possono informare i marchi che utilizzano tessuti e plastiche riciclate sui contenuti che devono utilizzare, fornendo trasparenza sulla catena di fornitura, incoraggiano le aziende ad adottare un’economia circolare;

WePower:

ha collaborato con il governo per utilizzare blockchain per il risparmio energetico. La blockchain può anche essere utilizzata per monitorare le emissioni e fornire un quadro di fiducia per i trattati e l’applicazione della legge. Può anche fornire visibilità agli investitori finanziari, incoraggiare la responsabilità nella gestione dei rifiuti e stimolare progetti su scala micro e macro. Questa società è operativa in Estonia.

In conclusione:

La blockchain può essere lo strumento fondamentale nella lotta per salvare l’ambiente?

La capacità di tracciare i rifiuti e la gestione trasparente di tutti i processi, dal finanziamento alla logistica dei rifiuti, e il modo in cui vengono smaltiti e riciclati, è uno dei metodi principali per attuare un cambiamento culturale verso società più rispettose dell’ambiente in tutto il mondo. Come abbiamo appena visto, l’uso della tecnologia blockchain può essere trasversale, dal tracciamento delle abitudini di smaltimento dei rifiuti, alla promozione di pratiche di riciclaggio con sistemi di ricompensa, alla creazione di un’identificazione per la plastica. L’obiettivo è quello di implementare iniziative locali e globali che, insieme, possano fare la differenza. Le nuove tecnologie mantengono promesse nel settore ambientale, ma devono essere accompagnate dal comportamento dei consumatori e dai cambiamenti del modello economico di business.

Investimenti ed il Fattore ESG

È chiaro che la responsabilità sociale è un tema di attualitá a qualsiasi livello . . . è un argomento che si dovrebbe affrontare all’interno della propria organizzazione.

Domande da Considerare sui vostri Investimenti

Confidereste in un’azienda che non ha a cuore il benessere dei dipendenti, la parità di genere o le politiche retributive eque? Investireste in un’azienda chimica che non compie alcuno sforzo per mitigare il suo impatto ambientale?

Negli ultimi anni c’è stata una crescente attenzione a temi legati all’ambiente e ai diritti umani, che ha portato ad un radicale cambiamento anche nel mercato finanziario e degli investimenti.

Alle imprese viene chiesto di farsi sempre piú carico del loro “impatto” e di renderlo il più positivo possibile, arrivando al punto, da parte degli investitori, di valutare le organizzazioni non solo in base alle performance finanziarie ma anche in base a criteri non finanziari e al modo di gestire i relativi rischi e le opportunità.

Inoltre la maggiore sensibilitá a questo tema si riscontra nei Millennials e nella Generazione Z al punto che alcuni analisti finanziari e gestori di investimenti offrono delle linee di advisory o investimento dedicate proprio a questi fattori.

Ma che cos’è un investimento ESG?

ESG è l’acronimo di Environmental, Social and Governance.
L’investimento socialmente responsabile risale agli anni ’60, quando gli investitori iniziarono ad evitare aziende con fattori reputazionali negativi (e.g. società coinvolte nel regime dell’apartheid sudafricano). Da allora é stato fatto molto e nel 2015 le Nazioni Unite hanno ufficialmente stabilito 17 Obiettivi Universali di Sviluppo Sostenibile.
Gli investitori stanno applicando sempre più spesso questi fattori non finanziari come parte del loro processo di analisi e selezione degli investimenti e, se pur le metriche ESG non siano obbligatorie in ambito di reporting, sempre più aziende pubblicano dati specifici sui fattori ESG.

ESG verso SRI

L’investimento ESG è nato dalle filosofie Socially Responsible Investing (SRI) pur essendoci differenze fondamentali.
I SRI utilizzano tipicamente giudizi di valore e screening negativi per decidere in quali società investire mentre l’investimento ESG cerca di trovare valore positivo nelle aziende che applicano i principi socialmente responsabili.
L’SRI filtra ed esclude dai portafoglii le aziende che non soddisfano determinati criteri mentre l’ESG opta per le realtá definite “impact” in base alle tre relative aree:

• i fattori ambientali (Environment), si riferiscono al comportamento dell’azienda su questioni legate all’esaurimento delle risorse, al cambiamento climatico, ai rifiuti e l’inquinamento.
• i fattori sociali (Social), sono correlati al trattamento dell’azienda per quanto riguarda le persone, i lavoratori e le comunità locali, comprese le questioni di salute e sicurezza.
• i fattori di governo (Governance), si riferiscono alla governance e alle politiche aziendali, tra cui la strategia fiscale, la corruzione, la struttura, la retribuzione.

Perché integrare il fattore ESG nel proprio modello di business

È chiaro che la responsabilità sociale è un tema di attualitá a qualsiasi livello (finanziario, normativo, etc.) e, a prescindere dai requisiti di legge, è un argomento che si dovrebbe affrontare all’interno della propria organizzazione.

Poiché molti investitori stanno incorporando fattori ESG nel processo di investimento, l’integrazione di elementi di sostenibilità nella vostra strategia può sicuramente avere un impatto sulle vostre entrate.

Ciò richiede un cambiamento di mentalità: l’ESG deve essere considerato un investimento piuttosto che un costo perché permette di ottenere diversi benefici, tra cui una maggiore fiducia nel mercato ed una migliore reputazione.

Ma il fattore ESG genera un eccesso di rendimento per gli investitori?

Non è possibile diventare dei campioni ESG nel giro di una notte

Ci vuole tempo per accrescere la relativa cultura e creare un team dedicato ad investire in iniziative a lungo termine per guidare la creazione di valore condiviso.

Le organizzazioni ESG cercano di evitare il pensiero a breve termine e a basso costo.

Al contrario, immaginano la causa e l’effetto delle azioni aziendali e colgono le opportunità di creazione di valore incentrate sugli stakeholder, evitando i rischi legati agli stakeholder stessi. Gli azionisti continuano a prosperare anche se non a spese dei dipendenti, dei clienti, dei fornitori, della comunità o del pianeta – e di solito su un orizzonte temporale più lungo.

Pertanto, anche gli studi che analizzano i fattori ESG nell’analisi di una eventuale sovra o sottoperformance fanno fatica a cogliere tutti gli aspetti di questa nuova filosofia aziendale e sicuramente in tanti casi il valore aggiunto di una cultura ESG non è ancora riflessa nel valore delle azioni.

Ad oggi non tutte le analisi e pubblicazioni scientifiche supportano l’idea che i fattori ESG portino sempre a migliori rendimenti azionari. Ci sono molte variabili in gioco, tra cui elementi semplici come il tempo ed il fatto che non tutti gli operatori di borsa sono buoni operatori di borsa.

Tuttavia, una quantità significativa di ricerche suggerisce una correlazione positiva tra le aziende che fanno bene e le aziende che fanno bene finanziariamente – e per estensione, fanno bene agli azionisti.

Al contempo non vi è neppure un singolo studio che prova invece il contrario.

Quindi, se i fattori ESG probabilmente sono positivi e, come minimo, non danneggiano la performance aziendale, perché allora gli investitori non dovrebbero voler investire in aziende che cercano di rendere il mondo un posto migliore?